Chi sono | Gianluca Benatti
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Chi sono

Pianista, Educatore Professionale o Musicoterapeuta?

 

…Sono diplomato in Conservatorio a Parma in Pianoforte, laureato in Scienze della Formazione come Educatore Professionale a Verona e diplomato in Musicoterapia ad Assisi.
Si tratta di un intreccio di studi interessante, in cui è possibile trovare una traccia comune, la passione per la musica e l’arte della relazione.
Le “cose” che impariamo ci modificano, ci cambiano e ci permettono di capire meglio il mondo che ci circonda e noi stessi. Significa avere più chiavi di lettura per interpretare una realtà in continuo mutamento dentro e fuori del nostro essere.
Per rispondere chi sono potrebbe essere utile ripensare alla mia formazione, alle esperienze fatte e perché no, anche alle passioni… anzi partirei proprio da queste.
Il mio curriculum

Le passioni sono per me una fonte di vita.

Una passione è una forza, un’attrazione verso un ‘qualcosa’ in cui il proprio “IO” intravede una stretta corrispondenza, una certa complicità.

La persona attraverso questa passione si vede rispecchiato, ricambiato. La passione è a volte un’apertura verso la nostra essenza. Essenza che non è del tutto razionale e che non possiamo rivolgerci ad essa solo con l’intelletto, ma bisogna passare attraverso l’emozione.

Emozionarci è il consiglio che suggerisco a tutti coloro che vogliono vivere a pieno ogni momento.

Posso dire di aver unito il mio lavoro alla mia passione, ma vi confesso che le mie passioni sono tante, mi sento una persona che si appassiona facilmente alla vita; è il tempo… che è sempre poco.L’arte della musica è stata per me l’inizio di un apertura verso la vita, i miei studi lo confermano, dopo aver conseguito il diploma di pianoforte ho realizzato studi universitari che mi hanno aperto la mente e il cuore (filosofia, psicologia, sociologia, letteratura e altro ancora), mi sono sentito arricchito nell’animo e stimolato a fare meglio ciò  che già facevo. Tutto ciò che viviamo, se colto con giusta intensità, può aiutarci a viversi.

È questa la passione che maggiormente cerco di coltivare, vivere ciò che la vita mi offre!

Tornando alla formazione, il mio viaggio “scolastico” inizia con una qualifica di operatore d’ufficio che non diede grandi impulsi lavorativi, in quanto dopo un anno da impiegato abbandonai per conseguire gli studi musicali in pianoforte. Fu nell’anno del servizio civile presso l’Anffas che ricevetti il dono che conservo nel cuore ogni giorno, ossia l’autenticità dell’accoglienza, l’autenticità di sentire l’altro. Per ampliare le mie conoscenze nelle scienze umanistiche consegui il diploma di maturità in “tecnico dei servizi sociali” che mi diede, insieme ai primi successi lavorativi in ambito musicale-educativo, l’impulso per fare un ulteriore passo in avanti: conseguire il titolo di “Educatore Professionale” presso l’università di Scienze della formazione. In tutto questo non abbandonai l’ambito musicale in quanto decisi di iscrivermi al corso quadriennale di musicoterapia.

Gli studi sostenuti mi hanno aiutato a sviluppare una passione per la conoscenza e una mente aperta per le nuove scoperte; come diceva Marcel Proust: ”un viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere un occhio nuovo”. La formazione non può mai considerarsi completa, pertanto mi creo occasioni di crescita partecipando a corsi, seminari, convegni, laboratori  rivolti a vari settori: musica, danza, teatro, didattica, educazione, pedagogia, terapia.

Ma non è certo nello studio che si esaurisce tutto il sapere, altra Maestra di vita è l’esperienza. Sono le realtà che tocchi con mano e che ti “obbligano” a cercare o a creare nuove soluzioni, e se da una parte può apparire destabilizzante, dall’altra è eccitante e virtuosa;

L’esperienza diviene così parte integrante della formazione, ma anche la formazione diviene guida dell’esperienza. Noi viviamo “le cose” non solo per come esse sono, ma per come le percepiamo. Il sapere come siamo e chi siamo ci aiuta anche e “decifrare” ciò che esperiamo.

Tutte le persone che ho avuto il piacere di avvicinare attraverso la musica, la danza, il teatro, la scuola ed i vari centri socio-educativi e riabilitativi, mi hanno permesso di mantenere una certa elasticità mentale. Far risuonare in me la loro voce e rivedermi in loro. Uno scambio altamente vivo.

 

Quindi alla domanda “chi sono” non posso o non voglio rispondere?

Lascio invece io alcune domande a voi cari lettori: chi vorreste essere? E lo vorreste essere per sempre?

Pensateci e poi mi direte… ma ricordatevi di fissare nel tempo le vostre risposte, perché forse da un momento l’altro, qualcuno e/o qualcosa vi farà cambiare idea, permettendovi di scoprire un vostro nuovo futuro, che auguro sinceramente pieno di passione e stupore per una vita capace di incantarvi…